Giuliano da Sangallo e l’architettura di superficie
Sangallo//Šedý
L’organica campagna di riprese delle architetture di Giuliano da Sangallo in Toscana č stata commissionata nel 2016 dalla Direzione Nova del Kunsthistorisches Institut in Florenz – Max-Planck-Institut, per corredare un’estesa raccolta di studi dedicati all’architetto rinascimentale, pubblicata in collaborazione con il Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio di Vicenza. Autore della campagna č Václav Šedý, fotografo milanese di origine ceca che da sempre predilige l’architettura come soggetto della sua ricerca visiva, con particolare sensibilitŕ per la sua evoluzione storica e spaziando dal Rinascimento al contemporaneo, dall’opera di Baldassarre Peruzzi e Vincenzo Scamozzi a quella di Giuseppe Terragni, Carlo Scarpa, Philip Johnson. Frutto di una riflessione critica su Giuliano e del dialogo con i curatori e gli autori del volume, questi scatti hanno il merito di restituire per la prima volta le immagini di edifici a lungo ignorati, anche perché – in taluni casi – profondamente manipolati, come la dimora dei fratelli Sangallo, in borgo Pinti a Firenze, o la Cittadella Nuova di Pisa. L’intrinseco minimalismo delle architetture sangallesche, che le ha esposte piů di altre alle alterazioni della storia, ritrova nel commento fotografico di Šedý la sua unitŕ e la continuitŕ di un gusto che attraversa quattro decenni di Rinascimento toscano. Il suo bianco e nero tattile, di luci radenti e superfici mosse, intuisce il ricorrere di schemi distributivi, strategie compositive, idiosincrasie linguistiche. I tagli obliqui, le prospettive compresse di queste inquadrature colgono nuovi contrappunti tettonici e inedite ariositŕ nelle architetture di Giuliano da Sangallo, rivelando l’essenza delle sue lucide strutture spaziali rivestite di materia preziosa.

Firenze, palazzo Scala, ora Gherardesca, patricolare della volta in stucco di una camera. Foto: Václav Šedý, fotografia digitale, 2016

Firenze, palazzo Cocchi Serristori (particolare), 1475 ca. Foto: Václav Šedý, fotografia digitale, 2016

Prato, basilica di Santa Maria delle Carceri (particolare). Foto: Václav Šedý, fotografia digitale, 2016

Prato, basilica di Santa Maria delle Carceri, patricolare dell’ordine architettonico. Foto: Václav Šedý, fotografia digitale, 2016

Firenze, chiesa di Santo Spirito, vestibolo della sagrestia, patricolare dell’ordine architettonico e della volta del vestibolo. Foto: Václav Šedý, fotografia digitale, 2016

Firenze, chiesa di Santo Spirito, sagrestia, particolare dell’ordine architettonico. Foto: Václav Šedý, fotografia digitale, 2016

Firenze, chiesa del Cestello, ora Santa Maria Maddalena dei Pazzi. Foto: Václav Šedý, fotografia digitale, 2016

Firenze, chiesa del Cestello, ora Santa Maria Maddalena dei Pazzi, quadriportico. Foto: Václav Šedý, fotografia digitale, 2016

Firenze, chiesa del Cestello, ora Santa Maria Maddalena dei Pazzi, particolare dell’ordine architettonico del quadriportico. Foto: Václav Šedý, fotografia digitale, 2016

Poggio a Caiano (Prato), villa medicea, volta della sala. Foto: Václav Šedý, fotografia digitale, 2016

Firenze, casa di Giuliano e Antonio da Sangallo, ora palazzo Panciatichi Ximenes, atrio. Foto: Václav Šedý, fotografia digitale, 2016

Pistoia, basilica della Madonna dell’Umiltŕ, particolare dell'ordine architettonico del vestibolo. Foto: Václav Šedý, fotografia digitale, 2016

Pistoia: basilica della Madonna dell’Umiltŕ, volta del vestibolo. Foto: Václav Šedý, fotografia digitale, 2016

Firenze, chiesa di Santa Maria Novella, cappella Gondi. Foto: Václav Šedý, fotografia digitale, 2016

Firenze, chiesa di Santa Maria Novella, cappella Gondi (particolare). Foto: Václav Šedý, fotografia digitale, 2016